La reciprocità può essere definita come una condizione interattiva in cui due individui condividono l’attenzione e interagiscono durante l’esecuzione di attività insieme . Questo atteggiamento è presente fin dai primi momenti di vita , ad esempio quando un bambino è naturalmente orientato verso il volto della madre e risponde preferenzialmente ad esso . La reciprocità è necessaria al fine di raggiungere obiettivi condivisi e si compone di scambi simmetrici caratterizzati da una alternanza di turni precisamente sintonizzata. Dalle prime interazioni con i loro caregivers , in genere, i bambini con sviluppo tipico (TD) mostrano una naturale attitudine ad impegnarsi in un’azione comune e alla condivisione di stati psicologici. Anche se la mancanza di reciprocità è una delle caratteristiche della nozione di Disturbi dello Spettro Autistico (ASD), pochi studi si sono concentrati sulla valutazione diretta del comportamento reciproco nella quotidianità, di conseguenza, la conoscenza della natura e lo sviluppo di questa funzionalità di base nell’autismo sembrerebbe essere ancora limitata.
Nello studio di seguito proposto, viene descritto il fenomeno della reciprocità nell’interazione bambino-caregiver analizzando filmati di famiglia girati durante il primo anno di vita di 10 bambini con ASD e 9 bambini con sviluppo tipico (TD). I comportamenti reciproci sono stati analizzati grazie ad uno schema di codifica sviluppato appositamente (scala di reciprocità caregiver-bambino (CIRS)). I bambini con ASD hanno mostrato meno attività motoria durante il primo semestre e, successivamente, un minor numero di vocalizzazioni, rispetto ai neonati TD. I caregivers di bambini ASD hanno, inoltre, mostrato nel secondo semestre periodi più brevi di coinvolgimento e una riduzione della “manipolazione affettuosa” (es. accarezzarli, baciarli). Gli autori ipotizzano che le differenze nei profili dei genitori e dei bambini sono strettamente interconnesse e che il livello di coinvolgimento dei genitori potrebbe essere modulato dalla responsività del bambino e vice versa.
Per riassumere, il presente studio suggerisce che i bambini con ASD possono mostrare molto precocemente difficoltà sia motorie che vocali. Viene inoltre ipotizzato che uno schema motorio-vocale non sincrono potrebbe interferire in diversi modi con lo sviluppo della reciprocità nella relazione tra i neonati in seguito con diagnosi di ASD e i loro caregivers.
Per consultare l’intero articolo in inglese http://www.hindawi.com/journals/aurt/2013/705895/
Fonte
Apicella F., Chericoni N., Costanzo V., Baldini S., Billeci L., Cohen D., Muratori F. (2013) Reciprocity in Interaction: A Window on the First Year of Life in Autism. Autism Research and Treatment