Tecnologia di nuova concezione, software intelligenti e hardware progettato ad hoc per la scuola materna e per le elementari. Questo comprendono i progetti Inf@nzia Digitales 3.6 e Block Magic, nati al NAC (Natural and Artificial Cognition Lab) dell’Università Federico II di Napoli. Sono una conseguenza dell’altro. Prima è venuto Block Magic (http://www.blockmagic.eu/), che è già attivo in via sperimentale nella città di Roma, in Provincia di Trento e in Campania. Il successo di Block Magic ha portato alla nascita di Inf@nzia Digitales 3.6, progetto che parte in questi giorni grazie a un finanziamento da parte del Miur (13,2 milioni di euro).
Obiettivo di entrambi i progetti è “traghettare la scuola verso il mondo digitale senza però dimenticarne le origini”, ma piuttosto cercando di creare una scuola Montessori 2.0. Essi si fondano sulla teoria dell’embodied and situated cognition , secondo cui la nostra interazione sensitivo-motoria determina l’organizzazione delle strutture neuro-cognitive. Detto in altri termini, tutto quel che ha a che fare con la sfera psico-educativa è fortemente legato, come insegnava la Montessori, alla nostra capacità di fare e manipolare cose e oggetti, ed è evidente che oggi a differenza di quel accadeva solo qualche anno fa gli oggetti che ci circondano molto più intelligenti, aprendo così potenzialità formative ancora tutte da scoprire.
Con Inf@nzia Digitales 3.6, si vuole soprattutto rinnovare l’ambiente scolastico in chiave tecnologica, per migliorare la qualità dell’apprendimento. Vengono utilizzate la tecnologia RFID/NFC, ma anche realtà aumentata, Smart Objects, smartphone, riconoscimento vocale, della scrittura e dei movimenti del corpo.
Capofila del progetto è la Engineering Ingegneria Informatica, azienda italiana del settore nuove tecnologie della comunicazione, cui si affiancano Fastweb, Interactive Media e iCampus, consorzio di Confindustria Campania. Sul fronte della ricerca figurano tra i partner il NAC, il Dipartimento di Ingegneria elettrica e Matematica applicata (Diem) dell’Università di Salerno, il il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale (CORIS) della Sapienza di Roma e il Dipartimento di Ingegneria e Scienze informatiche dell’Università di Trento. Il progetto sarà sperimentato sul campo da tre enti locali: la città di Roma, la Provincia di Trento e l’Ufficio Scolastico della Regione Campania.
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